sabato 28 dicembre 2013

VenanzioCorreAncora-capitolo21-

CAPITOLO 21

"Sulle orme della volpe"

Foto di ArGo
Era deciso avremmo partecipato ad una corsa mitica, conosciuta in tutta italia. Quattromila metri di dislivello e ventiquattro chilometri. Giacomo era tranquillo, ne riparlammo dopo un bel piatto di minestrone, seduti ancora accanto al focolare.
Jonathan si limitava ad ascoltare, mentre Assunta e la Gian vollero metterci la classica "pezza".
< Ah beh, se ce la fate voi ce la facciamo anche noi...> . Il bresciano scoppiò in una fragorosa ed insolente risata, scatenando l'ira delle femmine. Io volevo ridere ma mi morsicai l'interno del labbro, in basso a destra, per trattenere anche solo il mimo d'una risata. 
Si erano veramente inviperite ma in quel momento il campanaccio fuori dalla porta suonò.
Erano Benito e la Bice, eravamo tutti riuniti ed io ero un pò pensieroso perchè mi pareva mancasse qualcuno.
La sera s'era fatta scura e fuori il buio aveva avuto la meglio sulla penombra del dopo tramonto.
Faceva freddo all'esterno e il vetro della mia Alfasud era ghiacciato, sul davanti.
Ero uscito qualche attimo ad odorare il profumo della sera ma mi ero troppo avvicinato alla catasta di legna e il mio olfatto non poteva che rimanere attratto ad oltranza dal profumo della resina.
Tornai in casa con una proposta che rivolsi a tutti. Volevo fare un'uscita d'allenamento su quel percorso probante descritto da un narratore locale, intitolato "Sulle orme della volpe".
Esplicitai il progetto e stabilii che nuovamente saremmo partiti al buio. Soltanto Assunta mugugnò, mentre la Bice accolse l'idea realmente con grande entusiasmo. D'altra parte nessuno scorda quel che accadde a Valdumela, durante un qualcosa del genere.
Lo chiamai "Sentiero Rommel" e stabilii che avremmo camminato solamente...
Ah sì, scordavo il nome della corsa. Non lo dirò ancora e forse ho tratto in inganno, io che narro, piu' di qualcheduno.

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