CAPITOLO 30
La Claudia Augusta, l'Aurelia o semplice
acciottolato
Foto di Placido Mondin |
L'alluvione inizia a farsi vedere davanti a me, di tanto in tanto, con gli effetti che si è lasciata dietro.
Tratti di sentiero che sono vistosamente rovinati ed ora attraversati da piccoli solchi.
profondamente una decina di metri di via in pendente discesa, a tal punto che sul fondo mosso appaiono le radici sospese di qualche albero. Qualche secondo al passo tra i pini ed un molleggiare tipico dei tratti di bosco in pineta, sui quali il passo si fa piu' elastico , modellato quasi, dagli aghi rinsecchiti che formano un soffice letto.
Faccio per ritornar sui miei passi, ma poi penso che se il fato ha voluto così, un motivo ci deve essere. Il fato, che citazione esagerata, ma ormai è fatta...rimanga scritta.
Osservo che sulla neve fresca non c'è alcuna orma e quindi da un paio di giorni nessuno è passato di quà.
Faccio una foto all'acciottolato romano, che forma la via larga in leggera pendenzae e poi giro bruscamente a destra . Prendo il sentiero che va al Pont de La Stua...Sono autonomo, ma poco educato. Mi fermo ad aspettare il gruppo. Mentre penso a fermarmi però...
Perdo l'appoggio e vado a terra , praticamente in spaccata, scivolando sul melmoso viottolo. Non poggio null'altro che il polpaccio destro, facendo leva e presa sui bastoncini ed il colpo di reni con spallata energica mi riporta ritto e in cammino.
Nessuno fiata , è ancora silenziosamente mattino, sono le sei.
Un gallo forse sta cantando nella campagna, ma noi non sentiamo nulla d'altro che la musica che un rivolo suona scendendo un dirupo.
Nessun commento:
Posta un commento