mercoledì 1 gennaio 2014

VenanzioCorreAncora-capitolo26-

CAPITOLO 26


Ospiti silenziosi, nel bosco





Foto di Placido Mondin
Il sentiero avanza dritto tra la boscaglia ed è stato ripulito dal laborioso autunno che poi s'è fatto inverno. Superiamo la prima cengia di giornata, nessuno lo percepisce ed è meglio così...E' la prima curva d'imbocco inerbato, al camminamento che s'è ristretto con il passare degli anni. Argo racconta di passare di lì molte volte l'anno e di portarci la gente. Pochi, me compreso, s'accorgono d'essere sopra uno sperone, anche se per qualche misero secondo. Ora parlo un pò al presente ed un pò al passato, poichè i momenti che ricordo s'allontanano e s'avvicinano intermittenti, a tal punto da sembrare talmente vivi a tratti, da farmi volar lì con la fantasia. Con il tele trasporto dei sogni che non mi abbandonano mai quando sono in corsa o in cammino. D'improvviso il passaggio su d'un ghiaione...L'alluvione di novembre lo ha reso ancor piu' irto ed ha lasciato un sottile lembo camminabile, a piedi concentrati e allineati l'un dietro l'altro. E' su di una gobba...Lo si sale e lo si ridiscende. Subito dopo, un'albero caduto disegna un tunnel naturale, poichè poggiato sul ramo maestro d'un suo simile ancora ben ancorato  sul limitar della via percorsa.
Si fermano in molti nei pressi della pianta e lasciano passare la guida, forse per chissà quale timore o forse percependo che di lì a breve il percorso avrebbe deviato.
Ho l'impressione che qualche animale ci osservi, sento dei movimenti nel bosco. Argo conferma, c'è qualche ospite ma deve essere lì solo per controllare che non ci si avvicini troppo al suo territorio. Nessun grugnito e rumori piuttosto flebili, quasi strusciamenti sul terreno intriso di fogliame. Sarà stato un capriolo...

Nessun commento:

Posta un commento