venerdì 3 gennaio 2014

VenanzioCorreAncora-capitolo29-

CAPITOLO 29


La strada nella roccia


Foto di Placido Mondin
Sale, costantemente sale ed il verde selvatico è intensamente intriso di un profumo che non distinguo, se non nell'umidità odorosa che invade l'aria e mi inebria, trascinandomi su, quasi attirato da un naturale pifferaio magico.
ArGo parla e inizio a comprendere un pò quell'uomo , un pò ragazzo ed un poco vecchio, con le rughe che scavano sotto le palpebre e la voce roca. Ogni singola curva pare essergli familiare, ogni roccia da scavalcare sembra parte della sua vita di camminatore e presto gli elementi a lui noti ci accompagnano alla forcella e ci fanno partecipi d'un luogo che ha qualcosa di fiabesco. 
Vedo il crocevia segnato sul paletto in legno che si erge in alto , laddove il mio sguardo si posa, cercando di catturare i lumi dell'ultima luna penetrante , che supera la barriera delle  fronde degli alberi del bosco.
Vorrei fermarmi un pò ed aggirare il cono di vetta, per guardare il paesaggio della valle aspra del Calcino, ma non posso perdere il ritmo, giacchè ora inizierà la discesa e la muscolatura è pronta per non contrarsi al cambio  immediato  di pendenza. Sono ancora l'ultimo della fila, mi perdo in continuazione tra i miei pensieri sognanti.
Sono in una sorta di canalone, strano a dir il vero, giacchè pavimentato sulla roccia viva e contornato di muschi ed erbe morbide. Il fondo è bagnato, scivoloso, sconnesso ma bello, emozionante come un gioco in aspra montagna. Il fondo si vede appena e m'accorgo solo immergendo di netto una scarpa, la destra, che la roccia ha creato in se invasi d'acqua che ora sono pieni. Accelero il passo e utilizzo la diagonale, una tecnica della camminata nordica, così come si fa nelle discese, in corsa dalla montagna, con i bastoncini che non spingono ma fanno da ritentori. Puntano sempre piegati verso dietro, per non essere da intralcio o peggio da dispettosi "sgambettatori"...
Mio Dio come mi sento libero d'andare, solo pur tra la gente, quella che è la migliore che oggi potessi avere al fianco.

Attendo con lo sguardo che Sonia scavalchi quel masso. Mezzo metro che conduce ad un sentiero che pare piu' facile...Pare...

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