martedì 11 marzo 2014

VenanzioCorreAncora-capitolo39-

CAPITOLO 39

Rombo di tuono

Un rimbombo che faceva risuonar la valle di colpi sordi , come colpi di grancassa inferti da un gigante ai terreni del bosco.
Eravamo tutti fermi immobili, un po' spaventati ed un poco curiosi, di capire la natura del fenomeno.
sempre piu' forte...sempre di piu', si avvicinava, aumentando i toni bassi del cupo rumoreggiare.
D'improvviso si fece vicino; cosi' tanto che la strada sotto i piedi inizio' a vibrare, sobbalzando.
Uno spostamento d'aria arrivo' attraverso una folata di vento, fortissima.
Crepitando tra gli alberi, qualcosa scendeva rapidamente il crinale.
Rumori secchi di rami spezzati e tonfi, ancora tonfi, intervallati da sibili che parevano grida di dolore tra gli alberi.
D'istinto io mi gettai a terra , schiena poggiata al dirupo e mani a proteggere il capo, seguito dall'emulazione di tutti.
La guida si attardava, fissando tremolante il crinale esteso in alto, osservando insistentemente  una parete rocciosa , sotto la croce di cima, che si intravvedeva, nascosta dalle punte dei pini.
Un balzo e fu a terra a nche lui.< Arriva...>, grido'...< Tutti giu' ...>.

E come un proiettile a traiettoria di catapulta, un masso delle dimensioni d'una betoniera, volo' sulle nostre teste, a qualche piede dai capelli, sul filo a sbalzo immaginario, del terrore.

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