giovedì 27 febbraio 2014

VenanzioCorreAncora-capitolo38

CAPITOLO 38

"...Elo onde che ndé ? "


Foto di ArGo
Il piu' anziano , del gruppo di boscaioli, brandiva una clava metallica che era ovviamente la protagonista dei battiti che rintronavano d'echi la valle.
Tacquero e ci osservarono, come si osservano i perditempo sfaccendati che mal misurano l'utilita' del primario obiettivo del vivere...il lavoro.
Poi l'anziano si rivolse ad Argo: < Elo onde che nde' ? > , chiese in stretto dialetto bellunese, curioso di sapere la nostra meta.
La guida rispose senza scomporsi, scambiando solo lo stesso sguardo fiero, in una sorta di lotta tra capibranco umani che si contendono la sovranita' del bosco a colpi di sgaurdi e di sapienze territoriali.
Infatti il boscaiolo incalzo': < E setu bon po' de catar al troi che va alla croda? >.
Una smorfia al limitar destro del labbro ed un sorriso stentato, quasi aspro, fu la risposta della nostra guida che non conosceva forse quel tratto che stavamo calcando, ma era certo che avrebbe trovato quel sentiero, spezzato dalla boschiva e forse coperto di rovi.
Un soffio di vento tagliente spezzo' l'atmosfera di montanara sfida tra i due ed egli ci fece cenno di seguirlo. Saluto' i lavoranti, con garbo e tono fermo e riprendemmo il cammino.
Panorami estesi ad est, che miravano a colli imbiancati, in parte tondeggianti e in parte ruvidi ci accompagnarono per un'altra mezz'ora a passo moderato.
Tutto sembra quieto e certo, la guida avanzava dando l'impressione di aver trovato l'orientamento cercato, quando improvvisamente...



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