CAPITOLO 47
Tomba faraonica
Foto di ArGo |
Assorto nei miei pensieri mi
sedetti su di un sasso, approfittando per mandar giu' qualche sorso di caffe'
tiepido, rimasto li' a depositarsi sul fondo del thermos d'alluminio.
Rumori di ghiaia che
precipita a valle ed un fischio flebilmente creato dal vento, accompagnavano
quegli istanti meditativi.
Poco piu' in la', la guida
stava in piedi , ai margini della via e scattava foto, tacendo l'ammirazione
che i suoi occhi dicevano, senza fiatare.
Io mi sentivo simile a quel
ragazzo, in una sorta di gemellaggio umano anagraficamente distante ma
emotivamente parallelo.
Spiavo senza farmi notare,
quello sguardo un poco truce, ma malinconico, beffardamente camuffato di
fierezza, eppure timidamente assorto nell'ammirare quell'immensita', fatta di
vuoto davanti ai piedi e di enormita' stampata all'orizzonte prossimo.
Fontanasecca e le due gobbe
, sue sorelle, si lasciava "taliare", come avrebbe detto il
Montalbano di Camilleri, senza smuoversi minimamente, composto ed imponente nel
suo somigliare ad un sepolcro regio.
Pensai che se non nel
deserto, Tutankamen avrebbe scelto di dimorare eternamente nel ventre possente
di quella montagna.
Il gruppo era pronto ad avanzare sul limitar del dirupo, porgendo lo sguardo attento all'interno delle cavità scavate in roccia.
Un piccolo esempio di sentiero, del tutto simile al celebre "troi de le Meatte" e delle vie del Pasubio.
Qualche sintomo di vertigine, nei punti piu' stretti.
A che aveva olfatto allenato non sfuggì neppure l'odore selvatico della volpe che di quelle grotte aveva fatto il suo pertugio notturno.
Avanti a passo costante, lungo una via che a tratti si inerpicava, sfruttando tornanti scavati sul crinale, che erano quasi invisibili sentieri poco frequentati e forse destinati a soccombere al tempo, allo scordar facile dell'uomo, che cammina spesso luoghi facili e tralascia di percorrere la memoria.
Lassu' si era combattuta la piu' tragica delle guerre di logoramento.
Lassu', eroi giovani e silenziosi avevano lasciato un segno che noi ora potevamo ammirare.
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